FARE la carta

“Sono sempre stato affascinato dalla carta,
magico strumento per la trasmissione della parola scritta
e al tempo stesso duttile materia. […]

Mi attrae

la sua leggerezza robusta e la sua solida trasparenza, …

la variegata consistenza

delle sue superfici e la sua capacità di attrarre la luce e dare dimensione alle ombre.

LA CARTA

è il prolungamento della vita e della memoria dell’albero,
e nel mio lavoro voglio che continui ad essere una materia viva…

[…] in grado di trattenere le stagioni, il vento, la pioggia, la polvere, le lune e il sole
e liberare, come nei sogni, desideri e fantasie.”

Ho imparato

a fare la carta dall’artista e maestro Hiroaki Asahara.
Hiroaki mi ha insegnato la tecnica per la fabbricazione della carta washi, […]

[…] antica carta giapponese fatta a mano, e insieme mi ha trasmesso l’entusiasmo e il desiderio di usare la materia e l’immaginazione…

… per creare e sperimentare nuove forme, volumi e colori.

In un recente viaggio in India ho avuto la possibilità
di conoscere altre tecniche di fabbricazione della carta,

come quelle illustrate dal libro
Off the Deckle Edge; a papermaking journey through India,
scritto da Neeta Premchand, che ho avuto il piacere e la fortuna
di incontrare a Bombay.

Il processo illustrato dalle fotografie mostra le seguenti fasi:
la macerazione e triturazione di carta cotone e carta riciclata;
la colorazione della pasta di cellulosa così ottenuta; …

l’immersione della pasta in vasche d’acqua;
la raccolta di uno strato sottile di pasta su un retino;

la posa su un canovaccio;
l’inserimento di fiori, foglie, fibre, sabbie e altri elementi naturali;

l’essicazione del foglio;
il foglio di carta finale.

“Sono sempre stato affascinato dalla carta, magico strumento per la trasmissione della parola scritta e al tempo stesso duttile materia. Mi attrae la sua leggerezza robusta e la sua solida trasparenza, la variegata consistenza delle sue superfici e la sua capacità di attrarre la luce e dare dimensione alle ombre. La carta è il prolungamento della vita e della memoria dell’albero, e nel mio lavoro voglio che continui ad essere una materia viva in grado di trattenere le stagioni, il vento, la pioggia, la polvere, le lune e il sole e liberare, come nei sogni, desideri e fantasie.”

Ho imparato a fare la carta dall’artista e maestro Hiroaki Asahara. Hiroaki mi ha insegnato la tecnica per la fabbricazione della carta washi, antica carta giapponese fatta a mano, e insieme mi ha trasmesso l’entusiasmo e il desiderio di usare la materia e l’immaginazione per creare e sperimentare nuove forme, volumi e colori.

In un recente viaggio in India ho avuto la possibilità di conoscere altre tecniche di fabbricazione della carta, come quelle illustrate dal libro Off the Deckle Edge; a papermaking journey through India, scritto da Neeta Premchand, che ho avuto la il piacere e la fortuna di incontrare a Bombay.

Il processo illustrato dalle fotografie mostra le seguenti fasi: la macerazione e triturazione di carta cotone e carta riciclata; la colorazione della pasta di cellulosa così ottenuta; l’immersione della pasta in vasche d’acqua; la raccolta di uno strato sottile di pasta su un retino; la posa su un canovaccio; l’inserimento di fiori, foglie, fibre, sabbie e altri elementi naturali; l’essicazione del foglio; il foglio di carta finale.

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